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LA BOTTEGA DELLO SPEZIALE – VENETIA 1118 D.C.

La saga medievale sulla nascita di Venezia si tinge di mistero.

Un viaggio inedito e stupefacente in una Venezia medioevale, mai narrata prima.

In una Venezia medievale sconvolta da una carestia devastante e dai festeggiamenti di un carnevale dominato da istinti primordiali ed eccessi di ogni genere, i protagonisti della Bottega dello spezialeinseguono un sogno di rinascita, l’illusione millenaria di sconfiggere la morte.
La giovane Costanza, della nobile famiglia Grimani, scompare nel nulla. Lo scriba, Edgardo, promette che la riporterà alla sua famiglia e si mette alla ricerca della fanciulla. Medici, speziali, becchini, mercanti orientali, fiolari, molti sembrano coinvolti nel mistero della sparizione.
Magister Abella, ambigua alleata di Edgardo, unica donna che svolge la professione di medico nella Venezia del 1118, ci accompagna alla scoperta dei segreti e delle pratiche mediche di quell’epoca. Insieme a lei entreremo nella bottega dello speziale Sabbatai, dove si preparano rimedi e intrugli di ogni sorta.
Edgardo vive nel ricordo di un amore perduto, la schiava Kallis, scomparsa nelle acque della laguna durante una terribile tempesta. In seguito al ritrovamento di un corpo perfettamente conservato sotto i fanghi di un’isola sommersa, Edgardo farnetica di una rinascita della sua amata e accarezza l’illusione di aver sconfitto la morte.

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LA PIETRA PER GLI OCCHI – VENETIA 1106 D.C.

Venezia Anno Domini 1106. La città che conosciamo, ricca, potente, con i maestosi palazzi sul Canal Grande,  il Ponte di Rialto, le chiese rinascimentali, non è ancora nata.

Nel 1106 è solo un  agglomerato di isolette di fango rubate alla laguna, attraversato da una miriade di canali che si intrecciano disordinatamente, coperto di canneti, boschi, campi d’erba, con casupole e chiese di legno e  paglia, e solo rari edifici di pietra e laterizi: la basilica di San Marco, il Palazzo del Doge, alcuni campanili, e poche altre abitazioni di nobili. E uno sterminato “ mare fangoso” che si allarga tutto intorno alla città nascente, tra le isole della laguna occidentale, disseminate di conventi, chiese, antichi porti.

Questo è il paesaggio che si presenta ad Edgardo D’Arduino, giovane chierico amanuense dell’abbazia di Bobbio, quando arriva a Venezia.

E’ un viaggio di speranza, l’ultima possibilità che gli resta per dare ancora un senso alla sua vita.

Una malattia l’ha colpito agli occhi, la  vista vacilla, e per uno scriba dedito alla copiatura, questo significa la fine di tutto.

Edgardo ha avuto notizia che a Venezia, città di vetrai, conoscono un rimedio che guarisce gli occhi malati: una pietra per leggere, “lapides ad legendum” che permette  di continuare a vedere anche ad occhi malati.

Ospite nella abbazia di San Giorgio, Edgardo comincia la sua ricerca disperata della pietra miracolosa.

Viene subito in contatto con il mondo dei fiolari, i vetrai di allora, molto numerosi e attivi sia a Venezia che ad Amurianum, l’odierna Murano.

Ogni  maestro vetraio è  molto geloso delle ricette segrete elaborate per i diversi tipi di vetro, e spesso per questo  scoppiano tra loro liti e scontri, anche violenti.

Uno dei fiolari più famosi di Venezia, è maestro Segrado, che lavora con un suo garzone ed una schiava di nome Kalli che vive con lui.

Quando Edgardo lo incontra, è appena stato commesso un delitto atroce: un giovane garzone è stato trovato morto con gli occhi cavati; al loro posto uno schizzo di vetro trasparente. L’omicidio “dell’assassino degli oci” apparentemente inspiegabile, non fa che accrescere  sospetti e  odi tra i vetrai.

Segrado, pur non conoscendo questa ipotetica pietra per gli occhi, fa intravedere ad Edgardo la possibilità di un aiuto: da molti anni sta conducendo esperimenti per ottenere un vetro purissimo e trasparente, simile al cristallo di rocca. Un manoscritto arabo che  stanno traducendo proprio all’abbazia di San Giorgio, contiene notizie sui cristalli, sul vetro e studi sulla visione. In cambio di una copia di quel libro, Segrado promette ad Edgardo di aiutarlo.

Il giovane monaco è tormentato:  è  severamente proibito far uscire copie di libri dal convento; nello stesso tempo sa che questa è l’unica possibilità che gli resta.

A spingerlo verso una scelta estrema sono i consigli della giovane schiava Kalli, enigmatica e affascinante, verso la quale Edgardo, con profonda vergogna, prova un sentimento di attrazione da lui sconosciuto prima.

Con sotterfugi e menzogne che lo spingono verso un baratro di abiezione e lo allontanano sempre più dalla fede, Edgardo riesce ad impadronirsi di una parte del manoscritto arabo e a portarlo al maestro.

Un altro omicidio “dell’assassino degli oci” colpisce ancora il mondo dei vetrai: questa volta tocca al giovane garzone di Segrado, ucciso barbaramente,  con gli occhi cavati, sostituiti con quelli di vetro.

Quest’altra morte misteriosa trascina Edgardo nell’abisso: è stato visto vicino al cadavere e viene sospettato dell’assassinio. E’ costretto a fuggire, a nascondersi, aiutato da Kalli, verso la quale prova ormai un sentimento così forte da condurlo alla perdizione, cedendo alle lusinghe della carne,  .

Braccato, macchiato dal peccato, in preda alla paura, Edgardo compie un gesto estremo: per non essere riconosciuto si libera della veste monacale e prende le sembianze di un accattone.

Privo ormai di ogni speranza, tenuto in vita solo dall’amore per Kalli, Edgardo riceve da Segrado un’ultima richiesta: trascrivere su pergamena la ricetta del vetro purissimo che è riuscito finalmente a scoprire.

Edgardo obietta che ormai i suoi occhi malati non gli permettono più di scrivere, ma il vetraio gli mostra un apparecchio costruito con due tondi di quel vetro purissimo che è riuscito a creare: il chierico li avvicina agli occhi e per miracolo la sua vista migliora, riconosce  i caratteri, riesce di nuovo a scrivere.

E’ al settimo cielo, ma Kalli gela il suo entusiasmo. Non deve obbedire a Segrado, uomo malvagio e violento, perché dopo  aver ottenuto la copia della ricetta lo ucciderebbe, per non lasciare testimoni del suo segreto.  Kalli  fa balenare l’ipotesi che sia lui l’assassino degli oci.

Edgardo è sconvolto, non riesce a credere che il maestro sia un assassino. Decide di andare incontro al suo destino, con coraggio, come un vero cavaliere.

Lo scontro finale vede  Segrado e Kalli, davanti ad un Edgardo sbigottito,  accusarsi a vicenda dei delitti commessi,   ognuno portando  le proprie ragioni, svelando i segreti più oscuri. Fin quando la verità emerge, dirompente, inaspettata, facendo piombare Edgardo in una disperazione profonda e senza ritorno. Non c’è salvezza, non c’è speranza, non c’è più futuro per lui.

E come a  suggellare la storia, un evento catastrofico naturale si abbatte sulla città.

Un maremoto sconvolge  Venezia, portando rovina e distruzione, cancellando torri, chiese e intere isole della laguna, lasciando Edgardo solo,  a vagare tra le rovine alla ricerca di un amore perduto.

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SONNO

Oppresso dall’insonnia e dal dolore, in balia di fenomeni inquietanti e inspiegabili; così trascina le sue giornate il professor Gregorio Morganti, da quando è morta Eleonora, la donna che amava. Deve inoltre sopportare la presenza invadente di Cosma, fratello gemello di Eleonora, che ha ottenuto la riesumazione del cadavere, convinto che la morte della sorella celi un mistero. Gregorio, ormai giunto al limite del crollo fisico, decide di rifugiarsi in una clinica del sonno, sperduta tra le montagne, per sfuggire ai suoi incubi e farsi curare. Qui incontra personaggi curiosi e inquietanti, tutti affetti da disturbi del sonno. Tra questi una giovane donna, Maddalena, sofferente di narcolessia, verso la quale prova un’attrazione ambigua e malata. Isolato nella “Dimora del sonno”, lontano dal mondo reale, mentre bruciano gli ultimi fuochi della guerra in Bosnia, con l’aiuto del professor Celionati, lo stravagante direttore della clinica, Gregorio fa un viaggio nelle profondità della sua anima. Quando, convinto di essere guarito, torna alla vita normale nella sua villa sul fiume, Cosma gli getta in faccia una terribile verità che lo obbliga a fare i conti con le pulsioni più nascoste del suo essere, e lo fa ripiombare di nuovo nel baratro. Proprio attraverso la scoperta del sonno come porta d’accesso ad altre vite e la pratica del “Sogno lucido”, Gregorio alla fine troverà una risposta al mistero che gli impedisce di vivere e di amare.

“Sonno” è un mystery neogotico che conduce il lettore in un viaggio negli abissi del sonno, alla scoperta del male che ogni uomo nasconde in fondo alla propria anima, ma è anche il racconto di una rinascita verso nuove strade di conoscenza

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SGUARDO 11

Babila ha sedici anni, due genitori perfetti e vive in un meraviglioso Parco Acquatico. Ma Babila non è felice. Non ha amici, è ancora vergine, ha un corpo da bambina. E’ alla disperata ricerca di qualcuno, di qualcosa in cui credere. Vorrebbe provare sentimenti forti, amare e odiare come le eroine della tragedia greca. Invece intorno a lei è tutto finto, tutto falso e monotono.

Poi al Parco accadono strane cose, eventi inquietanti: un gatto impiccato, una pericolosa epidemia, comportamenti inspiegabili. Un pericolo minaccia la comunità, qualcuno si è macchiato di un crimine. Babila decide di trovare il colpevole per riportare l’armonia nella città.

Attraverso gli sguardi monitor dell’impianto di sorveglianza fa un’orribile scoperta: sua madre e suo padre sono i colpevoli, loro  hanno portato il male nel Parco. E così Babila prende una decisione terribile. Sacrificare i genitori, proprio come negli antichi riti. Ucciderli, per liberare la città dal male.

Ambientato in un Parco a Tema nella laguna veneta, Sguardo Undici racconta la storia estrema, tenera e ironica, di un’adolescente che, in un mondo senza valori, dove bene e male si confondono, cerca disperatamente di diventare adulta.